Legambiente Sardegna aderisce alla manifestazione
per la riconversione della fabbrica di armi RWM
La crescita sociale ed economica della regione non deve contare sullo sviluppo dell’industria bellica
Sono da rigettare i tentativi di validazione a posteriori degli interventi che non hanno rispettato le necessarie procedure di valutazione ambientale
Legambiente Sardegna aderisce alla manifestazione promossa dal Comitato Sa Paxi del 17 ottobre 2025 davanti al palazzo del Consiglio Regionale condividendone le motivazioni di fondo.
Riteniamo infatti che il rilancio economico, industriale e lavorativo di una delle zone più povere della Sardegna non possa basarsi su una fabbrica di armi che produce solo morte e distruzione.
La Sardegna non vuole essere complice di questo.
Lo sviluppo dell’economia sarda deve basarsi su produzioni di pace, nel rispetto dell’ambiente e degli ecosistemi e delle popolazioni che vi vivono, fondata innanzitutto sui principi della solidarietà e della giustizia sociale; su questi principi vogliamo che si avii l’irrinunciabile riconversione della RWM di Domusnovas Iglesias.
Proseguire nella produzione di armamenti va invece in direzione contraria a quella vocazione alla Pace che appartiene al popolo sardo e alla Sardegna, già messa in discussione dalla presenza delle basi e dei poligoni militari e ulteriormente gravata dalla permanenza e dalle prospettive di rafforzamento dell’industria bellica; dobbiamo ricordare che le bombe, i proiettili, le testate dei missili partono dai nostri porti verso quelle aree dell’Europa e del Mediterraneo dove sono in corso guerre cruente in cui la vittima principale è la popolazione civile.
Legambiente è inoltre fermamente convinta che non possa essere svilita la portata della Valutazione di Impatto Ambientale adattando le procedure per validare ex post alcuni interventi già realizzati nel sito produttivo.
Abbiamo pertanto appreso con soddisfazione del supplemento di istruttoria chiesto dalla Giunta regionale e chiediamo alla Regione di cogliere questa opportunità per confermare la necessità di pianificare lo sviluppo e progettare le trasformazioni mettendo al centro la compatibilità con la tutela della salute, dell’ambiente e dei paesaggi.


